Una sala gremita di gente presso il Centro Anziani accoglie i tre candidati sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bortolato, Giacomo Nilandi e Giuliana Tochet, per un dibattito incentrato sull’ambiente dando particolare attenzione alla situazione delle Cave di Marocco.

Il dibattito è stato gestito da Paolo Favaro ed era articolato in cinque aree di discussione all’interno delle quali i candidati dovevano esprimere il loro parere e i loro progetti.

Il primo tema affrontato ha riguardato il consumo del suolo. A Mogliano tra il 2006 e il 2022 sono stati consumati 119,09 ettari, un numero molto elevato che porta il comune ai vertici delle classifiche al riguardo all’interno della provincia di Treviso. L’attuale sindaco Bortolato ha spiegato che il dato relativo al consumo di suolo è così alto poiché in quest’arco di tempo sono stati fatti lavori per la creazione di infrastrutture necessarie (soprattutto strade). Nel complesso il sindaco ha mostrato come durante il suo mandato è stato registrato una diminuzione dell’estensione di nuovi ettari di suolo urbano occupati. Tutti e tre i candidati concordano su due punti: stop al consumo del suolo e stop alla creazione di nuovi poli logistici. La Tochet inoltre sottolinea come all’interno del suo programma venga data attenzione anche alla riqualificazione di aree degradate, come Via Marocchesa e altre aree industriali oggi abbandonate. Inoltre, propone di imporre l’obbligo di piantare per ogni albero piantato uno nuovo, obbligo valido sia per il pubblico sia per il privato. È una proposta valida, ma forse difficile da verificarne la piena attuazione soprattutto tra i privati cittadini.

Il secondo punto riguarda il recupero della biodiversità. I punti centrali di riflessione che propone il moderatore, Paolo Favaro, riguardano il Fiume Zero, colpito da continui episodi di inquinamento, e le Cave di Marocco che si trovano in una situazione di difficoltà nel dialogo con un privato per la gestione e la protezione dell’area dei bacini. È un tema molto caldo di discussione e il dibattito si accende soprattutto tra l’attuale sindaco Bortolato e il candidato del Partito Democratico Nilandi. Il primo ha garantito la difesa delle Cave di Marocco grazie allo status di biotopo, ma non si è esposto per quanto riguarda il tema della difficoltà di comunicazione con il privato in questione e ha spostato l’attenzione su due nuovi progetti quali l’ampliamento di 5 ettari del bosco “Nicolas” e la creazione del “Parco delle Api” tra Mogliano e Marocco. Il secondo esprime la sua opposizione allo status di biotopo  proponendo un progetto più ambizioso per la tutela delle Cave: diventare area SIC Natura 2000. Si tratta di uno strumento tramite il quale l’Unione Europea si impegna per la conservazione della biodiversità. Le Cave di Marocco hanno tutte le carte in regola per poterne far parte, basterebbe iniziare a presentare la domanda e il materiale necessario. Lo scontro tra i due continua anche sul tema della realizzazione e conservazione della “spina verde”, il parco al centro di Mogliano Veneto. Nilandi è fermo e deciso e sottolinea più volte le incongruenze tra parole e fatti concreti dell’attuale amministrazione, Bortolato si difende spiegando più nel dettaglio quello che è effettivamente è accaduto.

La Tochet punta sul turismo “slow” trasformando le Cave di Marocco in una meta turistica fornendo ai visitatori dei percorsi sensoriali e altre particolari esperienze. Ovviamente con il controllo degli ingressi tramite prenotazione e il pagamento di un piccolo contributo.

Collegato al tema della biodiversità è l’argomento del terzo punto: la qualità dell’acqua. Viene chiesto al sindaco di esporre a che punto sia la realizzazione della Carta del Dese e dello Zero richiesta lo scorso ottobre in occasione della camminata lungo un tratto del fiume Zero: agli altri due canditati viene chiesto se saranno pronti a portare avanti questo documento e quali altre proposte abbiano al riguardo. La risposta del sindaco alla richiesta di aggiornamento sullo stato della Carta è vaga perché ci vuole tempo e attenzione per realizzare un documento così importante, ma si ritiene pronto a continuare a lavorarci anche dopo le elezioni. La parola passa a Nilandi che lancia un’ulteriore frecciata all’incongruenza dell’operato dell’attuale amministrazione: impegno per la difesa del fiume Zero e permessi per riqualificazione di edifici per uso residenziale lungo l’argine. Inoltre propone l’utilizzo di un nuovo strumento per regolamentare il rapporto pubblico-privato e per poter effettivamente tutelare il patrimonio idrico: i contratti di fiume. Il sindaco è particolarmente in disaccordo con quanto detto da Nilandi, ma non ha risposto poiché il tempo ancora a disposizione era poco e gli argomenti da trattare erano corposi.

Il quarto punto riguarda la qualità dell’aria. I candidati concordano nell’aumentare il numero di alberi e di ridurre le zone cementificate. La Tochet propone l’utilizzo di pompe geotermiche sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento delle case eliminando i combustibili fossili. Bortolato propone una riqualificazione energetica per gli edifici pubblici e privati, un sistema di move-in e il potenziamento dei mezzi pubblici. Nilandi pone al centro la necessità di coordinazione tra i vari comuni per poter effettivamente migliorare la qualità dell’aria in tutta la zona, senza una coordinazione ogni azione è depotenziata. Propone un aumento e miglioramento del trasporto pubblico creando degli abbonamenti unici per autobus e treni con delle agevolazioni e la creazione di una circolare elettrica comunale con un piccolo contributo da parte dei cittadini.

A questo punto il sindaco lascia la sala per  altri impegni lasciando il pubblico in sala stupito e dubbioso. La discussione si accende a seguito di alcune affermazioni di Paolo Favaro riguardo la trasformazione dell’area dell’ex Nigi in un centro commerciale, l’ennesimo a Mogliano Veneto. Molti concordano con lui, altri non ritengono giusto affrontare questo argomento vista l’assenza del sindaco che non può difendersi e dare delle spiegazioni riguardo questo progetto.

L’ultimo argomento è l’energia rinnovabile e il fotovoltaico. Sia la Tochet che Nilandi concordano sulla necessità di creare una “comunità energetica” grazie alla quale l’energia deve essere ridistribuita ai cittadini. Nilandi aggiunge che queste comunità devono nascere dal basso, devono essere guidate dall’amministrazione pubblica e soprattutto devono garantire una corretta distribuzione dell’energia combattendo in questo modo le disuguaglianze e permettendo un abbassamento dei canoni delle bollette.

Nel complesso il dibattito ha riscosso molto interesse e partecipazione da parte della cittadinanza, il tema dell’ambiente è caro a tutti e suscita ogni giorno sempre più preoccupazioni. Indipendentemente dallo schieramento politico emerge un’attenzione per la salvaguardia della natura e della biodiversità che ci circonda, consapevoli del fatto che l’ambiente va rispettato e protetto.

Agnese Tozzato
Agnese Tozzato è nata a Treviso il 26 Aprile 1997. Ha frequentato il liceo scientifico presso il Liceo Giuseppe Berto di Mogliano Veneto e si è diplomata nel 2016. Ha proseguito gli studi presso l’università Ca’ Foscari conseguendo la laurea triennale in Storia con una tesi in storia delle istituzioni nel 2021. Attualmente sta frequentando l’ultimo anno di laurea magistrale sempre presso Ca’ Foscari. Ama praticare sport, soprattutto l’atletica leggera, e si dedica all’insegnamento di questo sport ai più piccoli. Ha una passione per la scrittura, la fotografia, il cinema e la musica.

1 COMMENT

  1. Grazie Agnese, voglio integrare il tuo corretto reportage con un aggiunta al punto Biodiversità. Oltre a Cave di Marocco e Spina Verde, siamo stati noi infatti a proporre ai candidati di strutturare il corridoio ecologico tra Bonisiolo, Marcon e Casale ai lati dello Zero. Si tratta di collegare e mettere i connessione la campagna circostante il fiume, con il SIC Cave di Gaggio e l’area di ripristino ambientale sullo Zero creata dal Consorzio Acque Risorgive al Poian. Sulla questione NIGI, apparentemente il progetto di recupero è quasi perfetto, ma la soluzione: l’ennesima struttura del Grande Distribuzione Organizzata sull’asse del Terraglio e in un’area tra Mestre e Treviso inflazionata da Iper e Supermercati non fa che aggravare i livelli di traffico su una strada storica che dovrebbe trasformarsi in “boulevard” e da, forse, un colpo di grazia ai negozi di vicinato di alimentari e varie che ancora resistono in centro città. Vero che l’argomento doveva essere trattato all’inizio e averlo recuperato alla fine, causa mia dimenticanza, inevitabilmente ha creato proteste. Accade, me ne rammarico, ma non potevamo non dire la nostra su un argomento così importante.

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