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Non bastando la costosa pista da bob e le interdittive antimafia, le Olimpiadi potrebbero causare altri effetti collaterali per le nostre montagne. È stato presentato un progetto di legge regionale che consentirebbe, in deroga ai divieti di tutela paesaggistica e urbanistici, nuove costruzioni ‘avveniristiche’ sopra i 1.600 metri di altitudine. Si tratta di una vera e propria violazione di quel santuario che è costituito dalle nostre più belle vette dolomitiche. Si tratta di una norma che riguarda lo stravolgimento di norme urbanistiche chiare e precise che la Giunta maschera con un progetto di legge per lo ‘Sviluppo e Sostenibilità del turismo Veneto’.

 Per questo motivo come consigliere regionale del PD Veneto nella seduta della Seconda Commissione consiliare che aveva all’ordine del giorno l’esame del disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale “Modifiche alla legge regionale 14 giugno 2013, n. 11 – Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto”, mi sono espresso con un voto contrario.

Dietro la volontà di incentivare il turismo sostenibile, in questo testo si registra solo la prospettiva di gravi impatti ambientali, in contesti delicatissimi. Se passa questo obbrobrio, chi andrà in alta quota, oltre a malghe, rifugi e bivacchi alpini, si ritroverà a fare i conti con queste strutture. La cosa grave è il tentativo di scavalco della legge regionale sull’urbanistica 11/2004, che prevede (art. 44, comma 10) che “Non è consentita la nuova edificazione nelle aree boscate e al di sopra dei 1.600 m., fatta salva per queste ultime aree la realizzazione di malghe, rifugi e bivacchi alpini”. E dopo gli alberghi ad alta quota cosa succederà? Seguiranno anche le strade asfaltate per portare i vip ad alta quota? Verranno realizzati degli eliporti per i magnati arabi o russi che un po’ alla volta si stanno comprando il nostro Veneto?

Stando alla legge, potranno essere realizzate ben due strutture del genere per ogni comune. Considerati quelli con territori sopra i 1.600 metri, parliamo di ben 86 comuni così distribuiti tra province: 56 a Belluno, 18 a Vicenza, 9 a Verona e 3 a Treviso potremmo vedere un totale di 172 alberghi avveniristici ad alta quota in Veneto che la legge definisce “strade panoramiche”. La legge presentata parla di strutture a basso impatto ambientale e di un elevato rapporto tra superficie finestrata e quella del pavimento: ma come si misura questo rapporto? Soprattutto, non sono indicati vincoli di cubatura: questo testo appare perciò come una delega in bianco alla Giunta. Ma come verranno affrontate le questioni relative ai servizi necessari? Come verrà portata l’acqua potabile e per i servizi igienici a quelle quote? Come verrà prodotta l’energia elettrica necessaria? Con rumorosi gruppi elettrogeni a gasolio, dato che il fotovoltaico con le giornate nuvolose non produce energia? Dove finiranno gli scarichi fognari e dove e come verranno smaltiti? Manderemo le autobotti degli espurghi fognari in alta quota? E con l’inquinamento luminoso come la mettiamo, visto che tramite le grandi vetrate raggiungerà chilometri di territorio?”.

La commissione Ambiente ha solo la funzione di fornire un parere da dare alla commissione Cultura, pur trattandosi di norma al 90% composta di disposizioni urbanistiche”.  Tutto ciò verrà realizzato in ambiti naturali e paesaggistici altamente tutelati, spesso addirittura dentro ai Parchi Naturali Regionali e Statali. Portare turismo altamente consumistico ad alta quota costituisce un attacco al paesaggio, alla natura delle nostre montagne, alle Alpi e a tutta la biodiversità, compresa la tipica fauna alpina che le norme nazionali e internazionali proteggono in via prioritaria”.

Andrea Zanoni
Nato a Treviso il 26 agosto 1965, parlamentare europeo dal settembre 2011 al maggio 2014. Ha aderito al Partito Democratico nel 2013. E’ stato membro della Delegazione italiana del PD all'interno del Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici. Al Parlamento europeo è stato membro delle commissioni ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare), EMPL (Occupazione e affari sociali), e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali. Andrea Zanoni è presidente del Circolo Ecodem (Ecologisti e Democratici) di Treviso, presidente della LAC - Lega per l’Abolizione della Caccia del Veneto e dell’associazione ambientalista Paeseambiente. Consigliere regionale e Vicepresidente della commissione Ambiente in Consiglio Regionale del Veneto

4 COMMENTS

  1. Grazie Andrea Zanoni! Spero che con la nuova segretaria la difesa dell’ambiente trovi un po’ di spazio nel PD.

  2. Sempre più convinta che la Montagna va protetta e valorizzata semplicemente lasciandola in pace ! C’è posto solo per bivacchi e rifugi ! Vanno pertanto doverosamente fermate tutte le iniziative volte a deturpare i boschi e le rocce ! Il motto è: più rispetto e meno cemento !!!

  3. Condivido ogni parola di Andrea Zanoni e tutte le sue perplessità e timori! Questa è pura follia e l’ennesima violenza contro la natura, contro la montagna. Guai se non ci fosse Andrea!!! Tutto il mio sostegno.

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