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Nell’aprile del 1966 un giovane studente di nome Paolo Rossi viene ucciso da un gruppo di neofascisti a Roma davanti all’Università “La Sapienza”. Nel luglio del 1982 un calciatore di nome Paolo Rossi fa sognare con i suoi gol una nazione intera e consente all’Italia di vincere per la terza volta i mondiali di calcio. Da Rossi a Rossi. Ma quanto durano gli anni Settanta? Quando cominciano e quando finiscono? Sì, perché la stagione degli “anni di piombo” non conosce delle date certe. Forse perché non è più cronaca e non è ancora storia. In più c’è la memoria dei protagonisti, molti dei quali ancora vivi, che condiziona il racconto pubblico di quel decennio “lungo” che comincia e finisce in dissolvenza. Molti sono rimasti fedeli ai loro ideali – o forse alle loro ideologie – altri, dopo un volo pindarico, sono giunti ad essere il contrario del loro passato, fino non solo a rinnegarlo, ma a combatterlo.

Miguel Gotor, l’ospite del primo incontro della rassegna “Mogliano incontra la storia – Gli anni di piombo”, organizzata dall’Associazione Omega aps e che inizia venerdì 24 febbraio, ci guiderà dentro quel periodo complesso. Lo farà privilegiando i fatti, mettendoli in fila come in una cronistoria, partendo dalla fine del boom economico e spingendosi fin dentro gli anni Ottanta, a conferma che non esistono cesure chiare e definitive dal punto di vista storiografico. Ci sarebbe da stupirsi del contrario. Il suo ultimo libro, Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982, uscito l’anno scorso da Einaudi, ci fornisce del resto una chiave di lettura per rileggere in maniera critica quegli anni. Gotor, che di mestiere fa lo storico e che attualmente è assessore alla cultura della città di Roma, è consapevole di quanto denso di avvenimenti sia quel periodo e soprattutto di come sia difficile raccontarlo rimanendo imparziali e mettendo da parte le proprie idee politiche.

Il Sessantotto, la strategia della tensione, le tentazioni golpiste, lo Stato parallelo, lo stragismo nero, la lotta armata, le Brigate rosse, Pasolini, la solidarietà nazionale, il femminismo, il movimento del Settantasette, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, la loggia massonica P2, la fine della Guerra fredda, gli anni del disimpegno. Sono solo i principali eventi e segmenti di un decennio turbinoso, dove la paura prevale sulla speranza e la realtà sconfigge tragicamente i sogni della generazione nata dopo la Seconda guerra mondiale. Un decennio caratterizzato dall’uso spropositato della violenza politica assunta come strumento di lotta contro il “nemico”. Una violenza che inizia con le parole e finisce con le bombe, gli attentati, i sequestri, i morti ammazzati nelle strade nella guerra tra le opposte fazioni o durante gli scioperi e le manifestazioni. Non a caso il libro di Gotor è dedicato a Giorgiana Masi, la diciannovenne uccisa nel centro di Roma nel maggio del 1977, probabilmente da un proiettile vagante esploso da un poliziotto in borghese. Un modo per ricordare quanto opaco fosse, in nome della ragion di Stato o di inconfessabili motivi, il comportamento di alcune istituzioni.

MIGUEL GOTOR

Insegna all’Università di Roma “Tor Vergata”. Si è occupato di santi, eretici e inquisitori tra Cinque e Seicento e di storia italiana degli anni Settanta del Novecento. Per Einaudi ha curato le Lettere dalla prigionia di Aldo Moro (2008 e 2018), la raccolta di scritti di Enrico Berlinguer La passione non è finita (2013) e ha pubblicato Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano (2011 e 2020), L’Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon (2019 e 2021) e Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982 (2022). Senatore dal 2013 al 2018, attualmente è assessore alla cultura di Roma.

Daniele Ceschin
Nato a Pieve di Soligo il 20.12.1971. Storico con un dottorato di Storia sociale europea dal medioevo all’età contemporanea. Docente a contratto di Storia contemporanea dal 2007 al 2011 all’università di Ca’ Foscari di Venezia. Autore di pubblicazioni a carattere storico. E’ stato Vicesindaco a Mogliano Veneto dal 2017 al 2019.

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